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Comune di Rocca Massima
Rocca Massima: informazioni turistiche
Disposta sulla cima di uno sperone dei Monti Lepini, Roccagorga sorge a 289 metri sul livello del mare. Ricca di uliveti, cui si alternano coste di collina a tratti spoglie, a tratti boschive, Roccagorga conserva praticamente intatte alcune antichissime tradizioni come quella dei grandi falò accesi nella notte del Venerdì Santo, durante la quale viene portato in processione il Cristo.
Il toponimo è un composto di 'rocca', derivante dal latino volgare ROCCA, 'roccia', 'rupe' o 'luogo fortificato', e del termine geografico 'gorga', che secondo alcuni sta ad indicare una gola stretta e profonda mentre secondo altri significherebbe 'strozza', in riferimento al fatto che il luogo sorge tra due monti.
Il paese ha una struttura urbana piuttosto lineare, lungo la strada principale che conduce al punto più antico ed elevato dell'abitato. Al XVIII sec. Risale l'impianto della grande Piazza VI Gennaio, da un lato della quale si accede al Palazzo Baronale. Sul lato opposto si trova la chiesa dei SS.Erasmo e Leonardo, costruita nel XIII sec., ma completamente trasformata tra il XVII e il XVIII sec..
Da vedere anche la barocca chiesetta di S.Antonio e l'Eremo di S.Erasmo (a oltre 900 m. di altezza) dove si trovano una piccola cappella e una sorgente d'acqua. Tra i principali appuntamenti si citano la Sagra dell'Uva fragola, quella dei tuteri e delle olive e l'originale festa dei 'cornuti' con sfilata per le vie del paese e degustazione della tipica minestra rappaga-cornuti.
La memoria storica e architettonica del luogo è tutta raccolta nella piazza della parrocchiale, dominata dalla chiesa barocca fatta costruire dai Ginnetti nel 1773 e dal palazzo baronale, di origini medievali ma rimaneggiato durante il Rinascimento.
Le fonti letterarie riferiscono che l'origine del paese risale alla distruzione della antica Privernum. Si narra infatti che: 'alcuni privernati, essendo stato distrutto Priverno, antica metropoli dei Volsci, guidati da una certa Gorga, matrona di quella città, si rifugiarono su questo sito e vi edificarono un palazzo ed una rocca che prese il nome di 'Rocca di Gorga'.
Alcuni ritrovamenti fanno supporre una frequentazione del territorio comunale risalente al paleolitico ma, con sicurezza, il borgo cominciò a svilupparsi intorno al secolo XII, essendo citato nella Cronaca di Fossanova (1123).
Tra i vari signori del feudo figurano i conti Ceccano (XIII secolo), i quali ne furono privati da papa Bonifacio IX per un certo periodo (1389-1404) per essersi schierati con l'antipapa Clemente VII. Nel 1520 il borgo subì il saccheggio da parte delle truppe del capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere, al servizio di papa Leone X; successivamente fu ceduto ai Caetani (XV secolo), che lo vendettero ai Ginnetti, signori di Velletri (1642), per poi finire, nel 1722, a Filippo Orsini, duca di Gravina, ultimo feudatario.
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