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Comune di Maenza
Maenza: informazioni turistiche
Maenza è dominata dalla mole della fortezza dove fu ospite san Tommaso d'Aquino nei giorni che ne precedettero la morte: di forma quadrangolare, è munita di quattro torri e conserva elementi romanici e gotici. Centro medievale ben conservato, che ha mantenuto pressoché intatta l'originaria struttura urbana che si sviluppa attorno alla rocca medievale a 358 m., con un tessuto caratterizzato da case, passaggi aerei, case-torri. Alle spalle del paese, a segnare il confine con la provincia di Frosinone, il Monte Calvello (935 m.) ed ampie zone coperte di castagneti faggeti e lecceti; alle sue pendici si apre la Valle dell'Amaseno.
Il toponimo è riconducibile all'antroponimo latino MAGIUS o MAJUS. Sull'origine del nome ''Maenza'' sono state avanzate diverse ipotesi. Secondo alcuni esso deriva da quello dell'eroe Magenzio, il Mazentius di origine etrusca, costretto ad allontanarsi dalla patria Cere, e ricordato nel libro X dell'Eneide come alleato di Turno contro Enea. Una diversa ipotesi sul nome e sulla fondazione del paese potrebbe essere legata all'invasione dal nord Europa da parte di popolazioni germaniche che dopo la conquista del territorio edificarono qui una fortificazione, richiamandosi nella denominazione alla città Mainz, nei pressi di Francoforte sul Meno. Secondo altri, infine, ''Magentia'' potrebbe trarsi dalla radice Mag (crescere) che insieme a Gens (gente) vuole significare ''gente che cresce''. Secondo alcuni sarebbe sorta sui resti di un preesistente centro volsco ma le prime notizie certe risalgono al 1123, quando viene citata nella Cronaca di Fossanova.
Nel corso dei secoli fu dominata da diverse famiglie nobiliari, a cominciare dai Ceccano nel XII secolo; da questi passò agli Annibaldi (1291) e, in seguito, ai Caetani (XV secolo) che, a loro volta, la cedettero agli Aldobrandini (1597); nel 1520 venne distrutta dal capitano di ventura Giovanni dalle Bande Nere, al servizio di papa Leone X. Fu più volte visitata dal grande filosofo San Tommaso d'Aquino, una nipote del quale aveva sposato un membro della famiglia Annibaldi.
Dal 1928 al 1947 il comune venne soppresso e accorpato a quello di Priverno; durante la seconda guerra mondiale subì gravi danni a causa dei bombardamenti aerei. Monumenti e luoghi d'interesse sono: il Castello Baronale e la chiesa di Santa Maria Assunta.
Il Castello assume l'aspetto attuale solo nel 1500 per volontà dei Conti di Ceccano. Inizialmente, infatti, venne eretto come torre di avvistamento intorno al 1100-1200. Successivamente la torre venne abitata dalle famiglie feudatarie che nel corso del tempo, si sono susseguite alla guida di Maenza, ognuna delle quali ha apportato alcuni miglioramenti alla struttura. Ma le modifiche più importanti sono avvenute grazie all'insediamento dei Conti di Ceccano.Bernardo I, infatti, la scelse come residenza e questo portò all'ampliamento di quella che era una semplice torre di avvistamento nell'attuale Palazzo Baronale.
Il corpo centrale, a pianta quadrangolare, costituito da quattro piani e il terrazzo, venne ampliato con l'aggiunta di due torri di rinforzo e con l'allargamento dello spessore delle mura per resistere alle armi da fuoco. La Chiesa di Santa Maria Assunta, sorge in Piazza del Duomo, accanto al fianco sinistro del Castello Baronale. L'edificio di culto è stato restaurato nel 1956, per volere di Papa Leone XIII.
Oggi si presenta con linee neo classiche. L'interno, invece, si presenta a tre navate e si chiude in un'abside dove è possibile ammirare la tela dell'Assunzione di Maria. Tra le principali emergenze storico monumentali la Rocca Baronale a pianta quadrata, posta al vertice del paese.
La sua importanza è accresciuta dal fatto che ospitò S.Tommaso d'Aquino nei giorni che precedettero la sua morte. Accanto al castello, la chiesa di S.Maria Assunta in Cielo, restaurata nel 1956, la chiesa e la piazzetta di S.Reparata. Abbondante e di buona qualità la produzione di olio, olive, ortaggi sottolio e sottaceto.
Nel patrimonio architettonico spiccano la parrocchiale, di origini medievali ma rimaneggiata nei secoli successivi, e il bel palazzo baronale a pianta quadrata, risalente al secolo XIII e contenente interessanti affreschi.
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