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Comune di Cisterna di Latina
Cisterna di Latina: informazioni turistiche
Una tradizione vuole che il nome dell'abitato discenda dall'insediamento sviluppatosi presso un serbatoio che Nerone aveva fatto costruire per alimentare di acqua Anzio. Già feudo dei Caetani, l'insediamento venne quasi completamente distrutto dai bombardamenti alleati del 1944; in anni recenti, a dispetto delle antiche tradizioni agricole, ha conosciuto un notevole sviluppo industriale. L'originaria economia agricola ha avuto una integrazione con l'insediamento di diverse industrie, in gran parte collegate alla trasformazione dei prodotti ortivi, uva da vino, cereali e, soprattutto, actinidia ed altri frutti esotici che restano i prodotti trainanti, che hanno dato alla città un primato per produzione ed esportazione.
Cisterna di Latina sorge alle porte dell'Agro Pontino, in un territorio in larga parte pianeggiante, ad eccezione di rilevi dei Monti Lepini e dei Colli Albani che partono dai 50 metri sul livello del mare, ai confini con i territori comunali di Cori e Velletri. Il toponimo è stato Cisterna fino al 1872, Cisterna di Roma dal 1872 al 1935 e Cisterna di Littoria fino al 1946, quando ha assunto la denominazione attuale; Fino al 1932, il suo territorio era fra i più grandi e vasti d'Italia, comprendendo una larga fetta delle antiche 'paludi pontine', di cui era l'ingresso. Successivamente parte del suo territorio fu ceduto al neonato comune di Latina.
Denominata TRES TABERNAE e ricordata negli Atti degli Apostoli, in epoca romana fu importante luogo di sosta lungo la via Appia antica. Questa, costruita tra il 312 e il 191 a.C., venne chiamata REGINA VIARUM per gli splendidi sepolcri situati lungo il suo percorso e per la sua importante funzione di collegamento tra Roma e Brindisi, porta dei traffici con l'Oriente.
Le origini di Cisterna sono molto antiche e risalgono al IX secolo a.c. Purtroppo non esistono molti reperti che possano tutt'ora rendere testimonianza del nostro passato, in quanto Cisterna è sempre stata ubicata al confine della palude pontina. Posta sulla Via Appia, lungo l'itinerario di San Paolo verso Roma, nacque probabilmente dall'insediamento romano di Tres Tabernae, ricordato negli Atti degli Apostoli come una delle due località pontine, oltre a Forum Appii, dove il Santo incontrò i primi gruppi di cristiani. Quando furono avviati i lavori di costruzione della via Appia che collegava Roma alle città del Sud Italia, si sviluppò una stazione di sosta, con tre taverne che fu chiamata appunto Tres Tabernae. Tres Tabernae crebbe progressivamente di importanza e diventò Sede Vescovile.
La città conobbe sviluppo e splendore sotto il dominio della Famiglia Caetani che ne ampliò il territorio fino al Lago di Fogliano. Nel Medioevo fu sede di diocesi e CASTRUM SPECIALE della Chiesa (1234), prima di essere infeudato alla famiglia Caetani (1401), che ne fece il centro delle proprie attività, tenendolo fino al XVIII secolo. Il borgo venne distrutto diverse volte nel corso della sua storia: dai saraceni (868), dalle truppe degli imperatori Federico I Barbarossa (1165) e Ludovico IV il Bavaro (1328) e durante il secondo conflitto mondiale, in seguito allo sbarco degli alleati ad Anzio (1944). Nel 1944, nel corso dello sbarco alleato ad Anzio, subì la pressoché totale distruzione e la scomparsa della città vecchia. L'incuria degli uomini ha danneggiato gravemente il patrimonio storico-architettonico che, tuttavia, conserva ancora qualche interessante testimonianza, come il palazzo Caetani (XV secolo) e la restaurata collegiata di Santa Maria Assunta; sul territorio comunale, inoltre, sorge la suggestiva città morta di Ninfa, oggetto di contesa con il vicino comune di Sermoneta.
I punti focali della città sono il cinquecentesco Palazzo Caetani, con diversi affreschi di Federico e Taddeo Zuccari e le magnifiche grotte, la Fontana Biondi dedicata al trionfo sulla malaria e la Chiesa di S.Maria Assunta, distrutta durante la guerra e riedificata ed arricchita con importanti ceramiche che arredano il portale e l'abside.
Da visitare anche la Raccolta Civica dedicata al Cavallo e al Buttero, ubicata nel Palazzo Caetani che ospita opera contemporanee realizzate con tecniche e materiali eterogenei, legate per tematica o per soggetto all'universo equestre. Ma il fiore all'occhiello della città è rappresentato dai Giardini e rovine di Ninfa, a circa 15 km. Dal centro urbano.
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